Doppelgänger

Un doppelgänger

è una copia spettrale o anche reale (sosia) di una persona vivente. È generato dalla Fobia, ovvero la Paura degli esseri umani, ed è una presenza che non può morire o sparire mai. Il termine doppelgänger è preso in prestito dal tedesco, lingua nella quale viene scritto, come ogni sostantivo, con l’iniziale maiuscola. Doppelgänger è composto dadoppel, che significa “doppio”, e gänger, che letteralmente significa “che se ne va” (anche se in questo contesto, il significato è più vicino a “passante”). In italiano, la parola viene scritta in minuscolo e senza l’umlaut sulla lettera “a”, “doppelganger”, anche se la scrittura corretta senza umlaut è “doppelgaenger”.

Il termine, nella lingua nativa, si riferisce a un qualsiasi doppio o sosia di una persona, più comunemente in relazione al cosiddetto gemello maligno, o alla bilocazione. In alternativa, la parola viene usata per descrivere un fenomeno nel quale si vede la propria immagine con la coda dell’occhio. In alcune mitologie, vedere il proprio doppelgänger è un presagio di morte. Un doppelgänger visto da amici o parenti di una persona può portare sfortuna o indicare il sopraggiungere di una malattia o un problema di salute, ed – a volte – costituire un presagio di morte a breve.

I doppelgänger appaiono in diverse opere di fantascienza e fantasy, nelle quali sono un tipo di mutaforma che imita una particolare persona o specie per motivi solitamente nefandi.

Un doppelgänger temporale è una qualsiasi versione di sé che si può incontrare durante un viaggio nel tempo. È una copia esatta di qualcuno in uno specifico momento della sua storia presente o futura. L’incontro con l’altro se stesso è un paradosso temporale che può avvenire quando una versione di sé stesso viaggia all’indietro attraverso un flusso temporale e incontra una versione più giovane di sé stesso, o quando due o più versioni della stessa persona da differenti flussi temporali viaggiano fino allo stesso momento nel loro futuroNigel Watson scrisse a proposito del fenomeno del doppelgänger nei resoconti di avvistamenti di dischi volanti, nei quali è riscontrabile una lunga tradizione di sosia.[6]

 

—da Wikipedia

The CuRe – Three Imaginary Boys – 10:15 On Saturday Night

10:15
On a Saturday night
And the tap drips
Under the strip light
And I’m sitting
In the kitchen sink
And the tap drips
Drip drip drip drip…

Waiting
For the telephone to ring
And I’m wondering
Where she’s been
And I’m crying for yesterday
And the tap drips
Drip drip drip drip…

It’s always the same…10:15
Di un sabato notte
Ed il rubinetto gocciola
Sotto la luce artificiale
E me ne sto seduto
Sul lavandino della cucina
Ed il rubinetto gocciola
Gocciola, gocciola, gocciola, gocciola…

Aspetto
Che il telefono suoni
E mi chiedo
Dove sia stata
E piango per ieri
E il rubinetto gocciola
Gocciola, gocciola, gocciola, gocciola…

È sempre così…

Citazioni – Marvin Minsky

« To an observer B, an object A* is a model of an object A to the extent that B can use A* to answer questions that interest him about A  »
(Marvin Minsky, 1965)

Blake Edward – Breakfast at Tiffany’s

You know what’s wrong with you, Miss Whoever-you-are? You’re chicken, you’ve got no guts. You’re afraid to stick out your chin and say, “Okay, life’s a fact, people do fall in love, people do belong to each other, because that’s the only chance anybody’s got for real happiness.” You call yourself a free spirit, a “wild thing,” and you’re terrified somebody’s gonna stick you in a cage. Well baby, you’re already in that cage. You built it yourself. And it’s not bounded in the west by Tulip, Texas, or in the east by Somali-land. It’s wherever you go. Because no matter where you run, you just end up running into yourself.
[takes out the ring and throws it in Holly’s lap]

Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa. (Paul)

Sigur Rós – Viðrar vel til loftárása

 

 

 

 

Viðrar vel til loftárása

Ég læt mig líða áfram
í gegnum hausinn
hugsa hálfa leið
afturábak
Sé sjálfan mig syngja fagnaðarerindið
sem við sömdum saman
Við áttum okkur draum
áttum allt
við riðum heimsendi
við riðum leitandi
klifruðum skýjakljúfa
sem síðar sprungu upp
friðurinn úti
ég lek jafnvægi
dett niður
alger þögn
ekkert svar
En það besta sem guð hefur skapað
er nýr dagur.

TEMPO BUONO PER GLI ATTACCHI AEREI

Mi sono lasciato andare alla deriva
attraversandomi la testa
e penso d’essere a metà strada,
sono in anticipo.
Guardami cantare l’inno
che scrivevamo assieme,
avevamo un sogno,
volavamo alla fine del mondo.
Volavamo cercando
dei grattacieli altissimi,
ma quelli esplodevano dopo.
La pace era andata via,
e io mi tolgo da un equilibro
che sta crollando,
e mi lascio andare alla deriva
attraversandomi la testa
e torno sempre allo stesso posto
silenzio totale
nessuna risposta
ma la cosa migliore che Dio abbia creato
è un nuovo giorno.

Valentina Dorme

Sotto il piumone, respirare…chiudere gli occhi e sentire tutto finire. Dormire, per sempre. Lasciatemi qui a dormire per sempre. In un mondo dove non so cosa fare e chi voglio essere.

Mi sono innamorata di te

Quando ti si spezza il cuore…

può aggiustarsi male…può aggiustarsi al contrario, riformarsi e indursi.

Alessandro Rak – Andrea Scoppetta – A Skeleton Story

Ce l’hanno fatta, dal fumetto …

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